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Lavoro da remoto: cresce in Germania, in calo in Italia

🖋 Stamattina, come tutte le mattine stavo svolgendo la mia rassegna stampa di routine. E mi sono imbattuta in questo comunicato stampa di @smartworkersunion : "Lavoro da remoto: cresce in Germania, in calo in Italia", un articolo che riporta la situazione preoccupante dello Smart Working in Italia, basato su dati dell'IFO Institute.


Continuo a leggere: “il dato più preoccupante è che una volta tolti gli obblighi normativi che imponevano il lavoro da remoto per fronteggiare la pandemia, è scattato immediatamente il tentativo, sia da parte del settore privato che di quello pubblico, di tornare al solo lavoro in presenza, mentre in Germania una volta eliminati gli obblighi il dato dei lavoratori remotizzati è addirittura aumentato".



Sconforto profondo.



Nel 2023 l'Italia cerca di schivare in tutti i modi l'opportunità di crescita e innovazione che le si para davanti, anche contro la sua volontà.



Poi un barlume di speranza.



La mia rassegna stampa che fino a poco prima mi gettava nel baratro mi tende la mano e mi indica che c'è ancora qualcuno che non si rassegna ed investe nel futuro.



Qualcuno che ci crede e che spinge affinché un modello organizzativo sostenibile e innovativo sia possibile. Un modello che miri al benessere dei dipendenti e al loro equilibrio di vita.



"Work-life balance, @mediaworldit “Smart working flessibile al 100% per chi lavora in sede.



Per garantire un adeguato equilibrio fra vita privata e lavorativa, MediaWorld ha deciso di adottare un approccio al lavoro basato sulla flessibilità, sullo sviluppo di ognuno e sulla formazione continua e personalizzata delle risorse".



Grazie a chi come @smartworkersunion raccoglie dati e monitora la situazione quotidianamente, grazie a chi come @mediaworldit si impegna per invertire le tendenze e trainare il cambiamento.

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