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Le buone maniere

Oggi basta salire su un autobus, trovarsi ferme con la macchina ad un semaforo rosso o fare la fila alla cassa di un supermercato per accorgersi che le buone maniere si sono tragicamente perse.


Non è questione di ceto sociale, di collocazione geografia, non occorre giustificare questa imperdonabile assenza dietro la frase banale “sono cose superate, d’altri tempi…”.

Le buone maniere purtroppo oggi sono quasi da considerare un atto rivoluzionario, chiuse dietro una maschera di conformismo superato.

Concetti che farebbero rivoltare nella tomba quel brav uomo di Giovanni della Casa che, pensate, nel 500, scrisse il Galateo dei costumi.

Libro che consiglierei di leggere ad ogni adolescente come mio figlio. Io l’ho letto e anche riletto e ne vado fiera, amo le belle tavole, l’arte del ricevere, ho frequentato anche parecchi corsi in merito e ogni invito a casa mia è sempre un simposio di gioia per i miei commensali.

Ma il Galateo non è solo questo, si trattava di buoni costumi, del l’uso del linguaggio consono alle situazioni e alle personalità con le quali si interagiva, insegnava il rispetto delle usanza altrui, il concetto di bellezza come armonia e norme di comportamento in generale.

Dicevo, la buona educazione oggi ha un sapore fortemente rivoluzionario!

Le mode sono passeggere, l’educazione no.

Oggi si vive in un mondo 4.0, veloce, dove tutto è mutevole, istantaneo, ma questo non può prescindere dal dimenticare le buone maniere.

Tempo fa lessi un articolo che mi piacque molto che spiegava “il decalogo delle buone maniere online”e che mi ha fatto riflettere sull’opportunità di scrivere questo articolo.

Nell’articolo si sottolineava che bisogna sempre ricordarsi che dietro ad un account c’è una persona e che il messaggio che si trasmette deve essere sincero non artefatto, insomma rispecchiare il nostro vero io.

Ma a questo punto direte “ma secondo te dunque una persona educata é migliore delle altre?”

No certo, ma essere educati è segno di apertura, quasi una forma di seduzione.

Ci pone in una condizione di condivisione con l’altro, attenua i conflitti e, perché no, ci rende anche più interessanti.

L’educazione dovrebbe essere per tutti !

Come disse Nelson Mandela “l’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo”.

E questo dobbiamo insegnare ai giovani e non dimenticarlo mai noi.

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